Formati grandi e preziosi come conservarli in cantina.

Non tutti i vini e non tutte le annate sono ideali per un lungo invecchiamento. Anche le migliori etichette hanno una durata limitata nel tempo se la stagione non è stata climaticamente perfetta.

Il clima ha un grande peso nell’eccellenza dei vini e nel loro invecchiamento. Per quanto riguarda i vini rossi il loro potenziale di invecchiamento dipende inoltre dal tipo di uva, dalla limitazione della resa in vigna, dalla presenza dei tannini. Il vino in bottiglia negli anni si affina, i tannini decadono, si ammorbidiscono e il vino diventa più morbido.

Perchè usiamo bottiglie più grandi? Le dimensioni sono importanti, qui il vino invecchia più lentamente rispetto alle bottiglie normali, in quanto, in proporzione alla massa di vino inserita, resta meno ossigeno all‘interno della bottiglia quando viene tappata; la maturazione è più lento e aumentano la qualità del gusto e dei profumi.

Nelle grandi annate produciamo formati speciali: Magnun, Jéroboam, Imperiale, Mathusalem Balthazar, Nabuchodonosor. I nostri grandi formati vengono custoditi in una sala a temperatura di 18° con un tasso di umidità dell’85% e oltre a tutti questi accorgimenti, alla fine una grande dose di cura e passione.

Ricicliamo in bellezza tappi usati per farne monili

A I Balzini siamo sempre attenti alla salvaguardia dell’ambiente anche in maniera allegra e creativa. Ecco che i nostri tappi usati diventano dei veri e propri gioielli: orecchini, ciondoli e portachiavi ideati dalla fantasia creativa di Diana D’Isanto.

E’ una consuetudine ormai nota che le donne dell’azienda Antonella e Diana accolgano le signore a Vinitaly regalando un paio di orecchini realizzati con i tappi usati. E’un modo carino di riutilizzare i tappi e ornare i lobi delle signore che vanno allo stand.

Il successo di questa iniziativa le ha anche convinte a lanciare la campagna “il tappo ti fa bella”. Infatti, coloro che faranno pervenire due tappi all’azienda, vedranno realizzato un monile dalle mani di Diana.

Per avere uno di questi oggetti è facilissimo: spedire 2 tappi di sughero “I Balzini” all’indirizzo dell’azienda Loc. Pastine 19, 50021 Barberino Val D’Elsa (FI)”. Noi ci impegniamo a creare una coppia di orecchini “eco-sostenibili” o due ciondoli/portachiavi, che verranno recapitati a casa vostra.

“Il tappo ti fa bella” una simpatica iniziativa che fa bene all’ambiente.

Esame degustatori Ais della delegazione di Firenze

Si è svolto sabato l’esame per degustatori Ais e i dodici Sommelier della delegazione di Firenze hanno tutti superato l’esame. Cinque di loro hanno partecipato alla nostra Borsa di Studio e uno, Simone Loguercio, si è classificato 1° nell’edizione 2014.

La Borsa di Studio I Balzini è un’ iniziativa ideata in onore del socio fondatore Vincenzo D’Isanto e premia i più promettenti neo Sommelier della delegazione AIS di Firenze che si contendo il premio di assegno del valore del corso.

L’esame consiste nello svolgimento di una prova scritta e una degustazione bendata, durante la quale i candidati dovranno riconoscere, tra altri tre, un vino de I Balzini. A seguire i tre candidati che avranno ottenuto i migliori risultati nella mattinata si affronteranno in una prova orale, aperta al pubblico, durante la quale degusteranno un vino raccontando l’azienda.

A I Balzini” spiega Antonella D’Isanto “ci si impegna nella diffusione e promozione della cultura del vino e del bere consapevole. Crediamo, infatti, che i giovani Sommelier ereditino l’onore e la responsabilità di coltivare e trasmettere questi valori che rappresentano una passione e anche la possibilità di costruirsi un futuro professionale”.

In vigna non utilizziamo il diserbo chimico

L’erba cresce sotto i filari della vite; la nostra attenzione al territorio ci ha indotti a comprare una spollonatrice, una macchina che la estirpa senza l’uso di additivi chimici. Questo strumento ha un rullo di circa cinquanta centimetri, tipo quello che si usa per lavare le autovetture, si attacca al trattore, viene passato sottofila e girando estirpa l’erba.

Siamo ormai consapevoli della necessità della cura del territorio, risorsa unica e limitata; l’amore per esso, la coscienza, ci deve far cambiare le abitudini, con lo sforzo di formare gli operatori, gli amministratori, i media che operano nel settore ambientale per sensibilizzare sui gravi danni derivanti dalle pratiche di utilizzo della chimica nella conduzione dei vigneti.

A I Balzini oltre al rispetto del territorio e del consumatore c’è il rispetto per chi lavora in vigna e di non esporre quindi il personale a contatto con additivi chimici, a salvaguardia della salute di chi lavora con noi.

Il nostro metodo di lavoro ecosostenibile comincia dalle lavorazioni in vigna e prosegue per tutto il ciclo produttivo, fino alla bottiglia.

In vigna ecosostenibilità e conduzione biologica

Vinibuoni di Italia, in collaborazione con Verallia, ci conferiscono Il Diploma Ecofriendly 2017 nato per valorizzare e incoraggiare le aziende impegnate nell’ecosostenibilità. Dalla tutela del territorio all’adozione di pratiche a impatto zero, fino alla produzione di vini atti a garantire la salute dei consumatori e il rispetto per l’ambiente.

I nostri vini I Balzini sono certamente figli di un’agricoltura sostenibile scelta con cognizione e consapevolezza. Senza l’uso di prodotti chimici ma solo biologici, con lavorazioni atte a evitare il diserbo, la scelta di alleggerire il peso delle bottiglie, l’installazione di un impianto fotovoltaico, la costruzione di una cantina sotterranea a debito energetico zero, l’abolizione del polistirolo nel packaging.

A I Balzini si considera la terra e, in generale, la natura componenti primarie del successo e del consenso che vini ricevono sulle guide e sulle tavole dei clienti. La filosofia aziendale è l’impegno di curare la qualità dei vini attraverso l’amore per i vigneti, l’ambiente e le sue risorse, in quanto forma di rispetto sia per chi beve il nostro vino sia per salvaguardia del territorio per le generazioni future.

diploma ecofriendly

Come potare la vite per non farle soffrire il freddo

Ai primi freddi cominciano i lavori in vigna, la vite ha perso le foglie, si parte con la potatura che asportata una grande quantità di materiale ligneo, permette di migliorare la qualità delle uve, abbassare il numero di grappoli, riducendo la necessità del diradamento delle uve (vendemmia verde).
A I Balzini le vigne sono a cordone speronato che vuole un taglio che posizioni gli speroni in orizzontale , mantenendo pulito il fusto e la curvatura del tralcio. Sì è cominciato dai vigneti più vecchi, in quanto le piante risultano più resistenti all’azione disidratante del gelo e germogliano più tardi.
Nel taglio vengono mantenuti speroni di 1, 2 gemme su branche permanenti; un accorgimento che utilizziamo è il “taglio di rispetto” effettuato a un paio di centimetri dal nuovo tralcio, in modo che alla pianta non arrivino direttamente i rigori dell’inverno.
I tralci vengono lasciati lungo i filari, finita la potatura, saranno trinciati, restituendo cosi al vigneto una parte di sostanza organica e fertilizzante evitando così di bruciarli e la conseguente emissione di fumi da combustione.

Romina Ridolfi Sommelier Ais vince Borsa di studio 2016

” E’ Romina Ridolfi, la giovane sommelier dell’Ais, l’Associazione Italiana Sommelier, che si è aggiudicata la borsa di studio “Vincenzo d’Isanto” di 700 euro – pari al costo per l’iscrizione al corso di terzo livello – in occasione dell’iniziativa organizzata per il terzo anno consecutivo, dall’azienda agricola I Balzini, guidata da Antonella D’Isanto.
Tutte donne le tre finaliste, con Annamaria Taccioli e Valentina Mannucci, rispettivamente seconda e terza classificata.
Le selezioni, avvenute nell’azienda I Balzini, sono iniziate nella mattinata di ieri, con lo svolgimento della prova scritta e la degustazione bendata, durante la quale tutti i candidati hanno saputo riconoscere il vino de I Balzini. Da qui sono emersi i nomi delle tre finaliste che, nel pomeriggio, di fronte alla giuria, hanno affrontato l’esame orale aperto al pubblico, descrivendo l’azienda I Balzini e uno dei vini di sua produzione, scelto al momento della prova dagli esaminatori stessi.
Una giuria che, oltre ai delegati Ais di Firenze, fra cui è spiccato il nome del presidente, Massimo Castellani, uno dei sommelier più importanti d’Italia, ha visto la presenza di Vincenzo D’Isanto, cui la Borsa di studio è intitolata e della pittrice Elisabetta Rogai, che dipinge con il vino, come membro esterno.
Nel pubblico, ad assistere alla prova d’esame, c’era anche Maria Ghinozzi della Squadra Mobile di Firenze.
La vincitrice è stata scelta per aver dimostrato disinvoltura, proprietà di linguaggio nell’esposizione, abilità nel saper comunicare le impressioni provate con la degustazione, oltre a conoscenze approfondite sull’azienda I Balzini e i suoi vini.
Tutte e tre le finaliste hanno dichiarato di voler rendere la qualifica di sommelier la propria professione. E questo segue esattamente il principio basilare della Borsa di studio Vincenzo D’Isanto e nel quale Antonella D’Isanto crede fortemente: “La cultura del vino e del bere consapevole – sostiene l’ideatrice dell’iniziativa – sono valori che i giovani sommelier di oggi ereditano e che rappresentano certamente una passione ma anche la possibilità di un futuro professionale, per costruire il quale è importante dar loro il giusto sostegno: morale ed economico”.

Estratto dell’articolo su La Nazione di  Ilaria Biancalani

PASSO DEL MURAGLIONE E LA CITTÀ PERDUTA IN TOSCANA

luglio 29, 2016 8:17 am

È ora di ripartire da Ravenna direzione colline del Chianti, dove andremo alla scoperta della soria di Semifonte, città perduta della Toscana.
Dopo un tratto in pianura, attraverso coltivazioni di mais, iniziamo la salita al passo del Muraglione che ci porterà dall’Emilia Romagna alla Toscana, su una strada meta degli amanti delle due ruote.
Scollinati gli Appennini, con l’occhio che gode di paesaggi collinari fitti di vigneti in cui sorgono piccoli centri abitati con castelli e torrioni di epoca medievale, arriviamo nel primo pomeriggi a Barberino d’Elsa, dove una molto ospitale Antonella D’Isanto ci accoglie nella sua tenuta vinicola “I Balzini”.
Tra una bruschetta e degli affettati, accompagnati da ottimi vini di produzione propria, l’anfitriona ci racconta la storia di Semifonte.
Questa città era una ricca e prospera città che sorgeva prima del 1.200 nei pressi di Barberino e che era sempre in guerra con Firenze, per la supremazia nella regione.
Dopo anni di assedio da parte dell’esercito fiorentino, e a causa del tradimento di uno dei suoi abitanti, la città venne conquistata nel 1202.
La città venne rasa al suolo, i suoi abitanti, incluso donne e bambini, sterminati e venne emanato un editto tutt’ora vigente di divieto a costruire sui suoi terreni.
Oggi nei dintorni sorge solo la Cappella di San Michele costruita nel 1597 che ricorda, in scala ridotta, quella di Santa Maria del Fiore di Firenze, unica concessione al divieto di edificazione.

È sera quando ci spostiamo a Poggibonsi dove passeremo la nottearticolo tratto da http://www.italiachepiace.it

Prima e dopo. Sottofila Vigneto pulito.

La passione di un produttore si vede anche dal rispetto del territorio. Quest’anno nei nostri vigneti non si farà più il diserbo. Abbiamo acquistato una spollonatrice per estirpare l’erba in sintonia con la natura.