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Il vino nel legno come pulire e sanificare le barrique

L’utilizzo di contenitori in legno per la conservazione e il trasporto del vino è antichissimo, e sembra risalire all’epoca egizia. Di varie forme e materiali, nel tempo si diffusero quelli dai contorni panciuti, tipo l’attuale botte, che risultarono i migliori per il trasporto del vino sulle navi.
Se prima il legno più utilizzato era il rovere della Bosnia e Slavonia adesso la tendenza è verso il rovere francese, ideale per la diversa concentrazione di tannini e per le tecniche di taglio, lavorazione e tostatura delle tonnellerie francesi.
Oltre ad essere costose, le barrique necessitano di cure e attenzioni. Fondamentale la pulizia per eliminare le incrostazioni di tartrati, raggiungendo possibilmente gli strati interni delle doghe, che potrebbero ospitare micro-organismi e le tanto temute colonie di Brettanomyces. Le tecniche di pulizia più utilizzate prevedono l’uso di acqua calda superiore a 70°C, vapore a 110°C e l’uso di prodotti specifici.
A I Balzini usiamo la solfitazione: si accende un dischetto di zolfo e si inserisce nella barrique tappandola. L’anidride solforosa penetra all’interno delle microporosità del legno, svolgendo un’azione disinfettante in profondità contro le colonie di micro-organismi inquinanti, responsabili di difetti olfattivi nei vini.

Prepariamo le barrique per il blend della nuova annata

I vini rossi che hanno una buona struttura, possono essere messi in barrique per arricchirsi dei composti ceduti dal legno, degli aromi e avere una micro ossigenazione naturale che avviene attraverso le doghe di legno.
Le barrique sono piccole botti costruite con legno di rovere, di piccole dimensioni, 225 litri quella bordolese e 228 quella di borgognona.
Le barrique, oltre ad essere costose, richiedono molta manodopera (travasi, colmature) e un’igiene scrupolosa. Devono essere lavate bene, noi le laviamo con l’idropulitrice e le sterilizziamo con dischetti di zolfo, anche perché all’interno della barrique può svilupparsi il brettanomyces, un microrganismo responsabile della produzione di composti aromatici sgradevoli: i fenoli volatili, ovvero il classico sentore di sudore di cavallo, pipì di topo, straccio bagnato.
Le nostre barrique sono custodite in un ambiente climatizzato intorno ai 18° con un grado di umidità superiore all’80%; per evitare che queste si secchino e assorbano quindi più vino. L’annata 2016 ha già fatto la malolattica nei tini, adesso prepariamo i blend quindi mettiamo il vino dentro le barrique ad affinarsi per circa un anno. Poi vi faremo veder come…