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I BALZINI White Label nasce nell’87 come vino da tavola

Qualcuno definisce gli IGT vini di minor pregio rispetto ai vini DOC e DOCG. Di livello ancora inferiore sono stati considerati i vini da tavola, già noti negli anni passati come “vini da pasto”.
Nel tempo, per distinguere i prodotti migliori di quest’ultima categoria di vini, è stata introdotta la denominazioni IGT, Indicazione Geografica Tipica, (ricompresa nella categoria comunitaria IGP), sigla che indica vini prodotti in determinate regioni o aree geografiche, con l’obbligo di rispettare un disciplinare di produzione.
La Toscana annovera tra gli Igt alcuni tra i migliori vini del panorama vitivinicolo italiano. Blend audaci per l’epoca di produzione, ma forti espressioni del territorio dove sono stati pensati e prodotti.
A Vincenzo D’Isanto, produttore illuminato che preferì comprendere le potenzialità del suo terreno piuttosto che adeguarsi per forza a un disciplinare e alle consuetudini, fece analizzare la terra de I Balzini, tufacea, a base di sabbie gialle e con forte presenza di fossili, che risultò ideale per il Cabernet Sauvignon. Da lì l’idea di fare un blend: Sangiovese, Cabernet Sauvignon, un poco di Canaiolo. Maturato in piccole botti di rovere di Slavonia, ne nacquero 5230 bottiglie di “vino da tavola”. Alcune di queste verranno presentate al tavolo di degustazione di Terre di Toscana, lunedì 6 marzo in occasione della giornata dedicata alle vecchie annate. Bentornato ’87, nostro vino da tavola, dopo trent’anni dimostrerai chi sei.