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Patè di sgombro una ricetta rubata a un grande chef

Lo #sgombro, il più povero tra le specie di pesce azzurro, diventa un ottimo antipasto. Carpita a #CiccioSultano questa #ricetta appaga palati esigenti

La prima preoccupazione di chi compra il pesce è di trovarlo fresco, pochi però si preoccupano di seguire la stagionalità e si limitano a controllare la freschezza trascurando che, magari, quel pesce “fresco” proviene da un allevamento intensivo, dove migliaia e migliaia di esemplari crescono stipati in vasche.
Il nostro Mediterraneo è ricco di pesce azzurro e la primavera è il periodo adatto per consumarlo; il “povero” sgombro, lavorato con arte, diventa un ottimo antipasto; spalmato su fette di pane tostato sulla gratella è gradito anche ai palati gourmet.
Antonella D’Isanto, anni fa, aveva assaggiato e apprezzato questo intrigante paté da Ciccio Sultano al ristorante Il Duomo di Ragusa, quando ancora il maestro non era stato insignito dalle stelle Michelin. Intuite le potenzialità dello chef, ha cercato di carpirne la ricetta e, prove dopo prove, adesso ripropone questo piatto ai suoi ospiti, accompagnato dal vino rosato I Balzini Pink Label.
Un vino prodotto da uve rosse vinificate in bianco, Sangiovese e Merlot. Al naso si presenta con intense note floreali e frutti rossi. Fresco al palato, la bella acidità del Sangiovese riequilibra la bocca e la pulisce dal grasso del pesce. Vuoi la ricetta del paté di sgombro? Scrivici una mail.

Abbinamenti audaci: pesce e vino rosso.

Una consolidata tradizione fa propendere per la scelta del vino bianco con il pesce. E’ un’abitudine che non tiene conto però della ecletticità del pesce. Sono pesci i molluschi ma anche le acciughe, il merluzzo, il tonno! E poi le modalità di cottura; una sogliola al vapore e una bistecca di tonno alla griglia non hanno la stessa valenza e non possono essere accompagnate dallo stesso tipo di vino.
Non partiamo con il piede sbagliato parlando solo di vini bianchi, ma impariamo a guardare al rosso e pesce come un connubio perfetto, confermato del resto da molti sommelier e chef. L’importante è rispettare le regole di base, non tutti i tipi di vino rosso infatti sono adatti a questo abbinamento. Il rosso si sposa con un pesce grasso, il pesce spada, il tonno, in particolare cucinati alla griglia oppure al forno, al sale e in crosta. Le zuppette di pesce, con pomodoro, olive, peperoncino, chiedono un vino rosso fresco, meno tannico, cioè poco ruvido e più fruttato.
I Balzini Green Label è un vino a base di Sangiovese e Mammolo, vinificato solo in tino di acciaio; presenta la bella acidità del Sangiovese, i profumi floreali del Mammolo, assenza di tannini, in quanto è stato un breve poeriodo sulle bucce e non ha fatto legno. Questo è un vino fresco, poco tannico e si può servire intorno ai 12° , perfetto per zuppette di pesce, bistecca di tonno, pesce in crosta.
Lasciamo i bianchi per i crostacei e i molluschi, senza dimenticare però quel mitico e illuminante articolo di Eric Asimov del New York Times, la sublimazione di ostriche e vino rosso!
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