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I Balzini Gold Label vino di un mare di anni fa!

La Toscana, una terra sommersa dal mare, un terreno cosparso di fossili che conferiscono al vino sapidità e sentori minerali.

Durante il periodo pliocenico (da 5 a 2,2 milioni di anni fa circa), molte zone della Toscana erano invase dal mare. La linea della costa era diversa, come si può vedere nella cartina, la costa era spostata di diversi chilometri in avanti, le acque si univano all’attuale Mar Ligure. Le terre emerse erano probabilmente costituite da una moltitudine di isolotti e atolli.
Sui fondali di questo mare si sono depositati sedimenti e resti degli organismi viventi dell’epoca che, grazie a particolari condizioni chimico-fisiche, si sono conservati in fossili fino a oggi. Infatti è piuttosto facile reperire nel vigneto, a I Balzini, fossili bivalve, a volte ancora chiusi, con il mollusco dentro fossilizzato.
Su questo mare atavico sono stati impiantati i vigneti dell’azienda; uno in particolare, di Merlot, è stato frutto di cure e attenzioni speciali: un taglio alle radici, ripetuto per vari anni, ha indotto il fittone a scendere verso il fondo, alla ricerca della sapidità e di quei sentori minerali che potessero dare al vino un’impronta territoriale unica.

E’ questa la visionaria e coraggiosa scelta fatta in vigna da Antonella D’Isanto, che ha creduto nel proprio sogno di fare un vino che fosse forte espressione del territorio, e ha cercato, nella profondità del vigneto, quei sentori antichi che dessero originalità ed eleganza alla sua “creatura” I Balzini Gold Label, un sogno di… vino.

Vigneti in Chianti ma produzione di vini IGT

La definizione IGT (ricompresa nella categoria comunitaria IGP) significa Indicazione Geografica Tipica, ed è la terza delle cinque classificazioni dei vini recepite in Italia. Con questo termine si indicano vini prodotti in determinate regioni o aree geografiche, autorizzate a termini di legge con l’obbligo di rispettare un disciplinare di produzione. Questa definizione separa gli Igt dai vini da tavola e da questa denominazione sono nati vini tra i più importanti nel panorama vinicolo italiano. Il Sassicaia, per esempio, nasce come “vino da tavola”, poi diventa Igt e Doc nel 1993, prima denominazione italiana destinata a un unico vino.
DOC e DOCG – Denominazione di Origine Controllata e Denominazione di Origine Controllata e Garantita; la seconda viene attribuita a vini con caratteristiche specifiche dal punto di vista territoriale (zone di piccole o medie dimensioni) e, oltre alla territorialità, aggiunge il particolare pregio.
In Toscana tra doc e docg ci sono ben oltre quaranta denominazioni, alcune veramente piccole come territorio e sconosciute ai più. In un mondo che va verso la globalizzazione, con aspettative commerciali che guardano fuori da i confini nazionali, dforse questa tendenza alle denominazioni dovrebbe essere rivisitata, valutando la possibilità di posizionarsi sui mercati esteri con un brand forte, la Toscana, che all’estero è già sinonimo di vini di qualità ed eccellenza.
Fare IGT significa esplorare un territorio, decidere che vitigni piantarci, comprendere la potenzialità di quelle uve e cercare di estrarne il meglio. Creare blend che identifichino queste scelte e immettere sul mercato vini originali, espressione di quel territorio e del genio del produttore che ha voluto dare il meglio di quanto allevato in vigna. Un blend Igt Toscana potrebbe essere un modo di dare forza e vigore alla nostra produzione vitivinicola, creare un’identità forte, consolidare un’immagine univoca di eccellenza. E’ questo che ha voluto evidenziare il Marchese Piero Antinori in una sua recente intervista.

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