Ancora potatura: Guyot e Capovolto Toscano

La stagione della potatura, specialmente in un inverno piovoso come quello in corso, è ancora in pieno svolgimento. Oltre a quello conosciuto come a Cordone Speronato, qua a I Balzini pratichiamo altri due metodi di potatura: il Guyot e il Capovolto Toscano.

La scelta di uno o un altro metodo prende in considerazione più fattori; come la forma dell’impianto, la varietà coltivata, il clima, il tipo di terreno e, non in ultimo, le aspettative in termini di produzione. A I Balzini l’idea è quella di applicare sistemi di potatura che possano: garantire una più elevata qualità dell’uva rispetto alla quantità; rendere più efficace l’uso di prodotti biologici che agiscono per contatto e non per penetrazione della pianta, come i prodotti sistemici (non biologici).

Il principio su cui si basa il Guyot è quello di eliminare gran parte della vegetazione per individuare da una parte il capo a frutto – da cui si svilupperanno i tralci fruttiferi – e dell’altra lo sperone, da cui nasceranno quei due o tre tralci tra i quali, nella potatura dell’anno seguente, verrà selezionato il nuovo capo a frutto.

Privilegiamo questo metodo di allevamento per le vigne con una produttività minore e solo per certi vitigni. Tra i suoi vantaggi, il Guyot comporta una gestione del verde minore, nel senso che riduce la necessità della potatura verde, molto importante in agricoltura biologica.

Abbastanza simile al Guyot, il cosiddetto Capovolto Toscano, è un metodo che appartiene alla tradizione delle nostre zone e che – seppur limitato in una piccola parte di un vigneto – ci piace mantenere.